Di Gian Luca Nicoletta
Nei momenti di maggiore incertezza, quando il mondo che conosciamo si trova di fronte a un cambiamento generazionale imposto da motivazioni esterne come quello che stiamo vivendo dall’inizio del 2020, trovo confortante l’idea di una lettura che sia in grado di ricondurci alla nostra infanzia, quando tutto ci sembrava fermo, certo e immutabile nella sua statica presenza – nonostante quella presenza ci sembrasse allora così opprimente da far scaturire in noi una voglia di maturità che oggi, vigliaccamente, saremmo tentati di rinnegare.
La lettura che vi presento oggi è il grande classico della letteratura inglese natalizia: il Canto di Natale, o A Christmas Carol che dir si voglia, di Charles Dickens. La versione che ho io è quella del 2014 in inglese della Usborne Illustrated Originals ma, data la fama mondiale di quest’opera, oggi mi concentrerò su una disamina multi-mediale, cioè concentrandomi sui…
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