
Forse sarò una femminista strana, diciamo sui generis, ma non vedo niente di empowering in tutto l’entusiasmo dei media sulle donne che scelgono di non tingersi i capelli e di non truccarsi e di non ricorrere alla chirurgia estetica.
Andie MacDowell si presenta a Cannes coi capelli grigi; Frances McDormand sfila sul red carpet degli Oscar con i capelli spettinati e senza trucco (ma sfoggia un abito Dior…). I media scrivono: evviva, finalmente le donne si concedono di invecchiare senza patemi, finalmente sono libere dalla schiavitù dei trattamenti estetici, viva il femminismo, viva la body positivity, viva la libertà.
Sarà, ma io non riesco a gioire. Forse mi ricordo ancora di quando, qualche anno fa, sono stata bullizzata da un gruppo di femministe radicali italiane perché ho detto che a me il make-up piace e che mi fa sentire bella e a mio agio; e tutte a dire: ancella del patriarcato, vergognati, e a momenti mi avrebbero bruciata come strega, se avessero potuto. Donne come me che avrebbero dovuto rispettarmi e supportare le mie scelte e che invece mi hanno allontanata e messa in croce. Non faccio nomi perché questa gente merita l’oblio, ma dio come li farei, se solo meritassero un minimo della mia attenzione.
Comunque, sogno un mondo dove i corpi delle donne smettano di fare notizia. Ti vuoi rifare le tette? Bene. Ti vuoi tenere i capelli bianchi? Bene. Ma smettetela di voler dettare canoni estetici, e soprattutto: ognuna invecchi come può, visto che invecchiare è difficile per tutte (e poi ammettiamolo: fa schifo).
Io i capelli me li tingo e se ho una serata mi vesto carina, mi pettino e mi trucco, e non mi sento schiava o asservita o ancella di nessuno. Le altre facciano pure come credono, ma vi prego: basta giudizi.
Repost Facebook dell’11 luglio 2021