Cultura Letteratura

“È una rivolta?” – “No Sire, è una rivoluzione!”

Il 14 luglio 1789 il popolo di Parigi dava l’assalto alla Bastiglia, evento simbolo della rivoluzione francese.

a cura di Cannibali e Re

La Libertà che guida il popolo (La Liberté guidant le peuple), olio su tela del pittore francese Eugène Delacroix (1830)

La Bastiglia, fortezza costruita nel XIV secolo, a partire dal governo del cardinale Richelieu divenne prigione di stato. In quel 1789 però il suo uso come carcere era ormai ridotto ai minimi termini. Vi erano infatti solo sette detenuti, tutti comuni.

In ogni caso la leggenda nera di una prigione terribile, che da decenni si era diffusa presso i parigini, si fondeva con la realtà di un simbolo evidente del potere regio e dell’antico regime, fatti che rendevano la Bastiglia e i suoi quindici cannoni un nemico giurato di quella Rivoluzione che all’inizio di luglio muoveva i suoi primi passi. In quei giorni, infatti, dopo la nascita dell’Assemblea costituente, si stava diffondendo la paura che la monarchia avesse deciso di concentrare delle truppe fedeli nella capitale per soffocare nel sangue ogni possibile tentativo di supporto del popolo ai delegati riuniti nella sala della Pallacorda. Il licenziamento del ministro Necker, da sempre considerato vicino ai bisogni della gente comune, avvenuto l’11 luglio, e il costante aumento del prezzo del pane contribuirono poi in maniera decisiva alla mobilitazione delle masse parigine, i cui animi erano già infiammati dagli elementi più radicali della costituente. 

E così, mentre in città i disordini aumentano, nasce l’esigenza di creare una milizia popolare, indispensabile per difendere l’Assemblea ma anche per gestire l’ordine tra i rivoltosi. Per armarsi i cittadini prima attaccano le Garde-Meuble, dove però trovano solo armi di vecchie collezioni, e poi l’Hôtel national des Invalides, al cui interno trovano migliaia di fucili e numerosi mortai. Infine decidono di andare alla Bastiglia, dove sanno essere stipate ingenti scorte di polvere da sparo e proiettili. Dapprima la nascente “milizia borghese” cerca di mediare con il marchese de Launay, a capo della guarnigione della fortezza, composta da poche decine di uomini. Ma dopo due tentativi di negoziazione andati a vuoto gli animi si scaldano. La folla vuole polvere e proiettili, il comandante non cede. Un’esplosione, che alcune fonti attribuiscono ai difensori della Bastiglia mentre altre collocano all’esterno della fortezza, è la scintilla che dà il via all’attacco.

Per tre ore gli assalti si susseguono senza successo, con almeno un centinaio di morti tra i rivoltosi. Vi sono ulteriori tentativi di mediazione infruttuosi. La svolta avviene con l’arrivo di sessanta soldati della Guardia che sono passati dalla parte dei rivoltosi. Abili ad usare i cannoni, li indirizzano verso le feritoie della Bastiglia. Alle 17 circa De Launay si arrende. Verrà poi linciato dalla folla, mentre i parigini saccheggiano il simbolo dell’antico regime.

Era l’inizio della Rivoluzione Francese.


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