di Tonia Mastrobuoni
Negin non porta il velo. I lunghi capelli neri le cadono morbidi sulle spalle. È costretta a coprirsi soltanto quando torna nel suo piccolo villaggio. Da quando hanno minacciato di ammazzarla deve nascondere il viso, deve cercare di non farsi vedere. “Per la mia gente sono una vergogna. Perché vado a scuola. Perché faccio musica”. Negin Khpolwak è la prima direttrice d’orchestra donna del suo paese. Ha appena vent’anni e dieci vite alle spalle.
I genitori, troppo poveri per tenerla in casa, l’hanno affidata quando era una bambina a un orfanotrofio di Kabul. Un giorno, nell’istituto le hanno chiesto se le interessava fare musica. “Io non dissi niente ai mie feci il test per essere ammessa. Però per dirmi che l’avevo passato chiamarono a casa. Rispose mia madre e si infuriò. Mi disse che le donne devono occuparsi della famiglia, che non devono fare musica. Anche mio zio me lo vietò. Soltanto […]
via La prima orchestra femminile dell’Afghanistan: “Contro i talebani con la musica” – Repubblica.it