Le strade parlano: Dilaga ovunque e l’onda anomala di Vanni Santoni (di Omar Suboh)

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La città è un «campo sterminato», e si rivela come un’esperienza estetica in cui, i writers, i veri protagonisti della street art, si muovono all’interno di un palinsesto dotato di molteplici ingressi sensoriali, orientandosi nella notte più oscura fuggendo dalle ronde, dalle telecamere di sorveglianza appostate in ogni angolo di strada – come un Grande Fratello orwelliano: la profezia che si autoavvera –, e allora non ti resta che fuggire, con quel po’ di fiato che ti è rimasto in corpo dopo anni di abusi cronici, per cercare di non farti prendere (Non mi avrete mai!, rappava Inoki).

Dilaga ovunque (Laterza, 2023), e nessuno la può fermare questa onda anomala che tutto travolge: gli angoli dei quartieri in cui è nata la street art, con le prime tag a New York, Philadelphia e nel Bronx,  – come le piastrine metalliche dei soldati, per…

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