A venticinque anni ho avuto la mia prima crisi esistenziale (ma era solo il lavoro)

Non voglio dire che associare la propria identità al lavoro sia il male assoluto – e altri proclami –, voglio dire che definire la mia identità con un ruolo, un sogno, non è una cosa che posso controllare. L’identità non è un atto che conquisti per sempre, essere autentici vuol dire aprirsi all’imprevedibile, senza tradire le proprie passioni. Vuol dire tradirsi, anche. Accettare che il proprio percorso possa essere incompleto, contraddittorio, incerto. Continua a leggere A venticinque anni ho avuto la mia prima crisi esistenziale (ma era solo il lavoro)