Per fermare Israele bisogna conoscere Israele

Oggi è il 7 ottobre 2025. Sono trascorsi due anni dall’attentato di Hamas e dall’inizio della più recente e spietata invasione genocida di Israele nella Striscia di Gaza. Per portare l’attenzione ai nostri lettori e lettrici, condividiamo l’invito a diffondere le parole di Uriel Kon, editore argentino-israeliano residente a Tel Aviv, che lo scorso settembre ha pubblicato una lettera aperta per denunciare la propaganda sistemica del suo Paese e prendere una posizione nettamente contraria. Continua a leggere Per fermare Israele bisogna conoscere Israele

Definisci uno sciopero

Il giorno dopo l’enorme sciopero nazionale del 22 settembre, i titoli dei grandi quotidiani nazionali hanno raccontato una storia ben diversa, che sposta il focus della narrazione sugli episodi di violenza e vandalismo avvenuti a Milano. “Guerriglia a Milano su Gaza”, titola il Corriere della Sera. “Piazza di pace e scontri a Milano”, rilancia La Repubblica mentre Il Messaggero esordisce con “La guerriglia dei ProPal”. Il meccanismo noto: spostare l’attenzione dal significato di una mobilitazione pacifica agli episodi di tensione, alimentando una narrazione che parla più di ordine pubblico che di istanze sociali. Continua a leggere Definisci uno sciopero

Pornorama: il mondo (reale) psichedelico e allucinato di Claudia Grande

Pornorama non è un romanzo nato per smuovere le coscienze. A Claudia Grande non interessa affatto farci sentire in colpa. Quello che fa è prendere il mondo in cui viviamo e farci vedere quanto fa schifo (e in questo schifo ci siamo anche noi come parte del tutto). Non denuncia, ma solleva il marcio, ce lo mette sotto al naso, così da non farci distogliere lo sguardo. Di fatto non racconta altro che quello che passa in tv o sui social media, sbattendocelo in faccia attraverso il letterario. Continua a leggere Pornorama: il mondo (reale) psichedelico e allucinato di Claudia Grande

Meme e politica: il funerale del sogno americano (e dei meme)

La disamina di Claudia grande analizza la strategia di comunicazione 2025 di Donald Trump ed Elon Musk, evidenziando l’uso dei meme come strumento potente e virale. Questa forma di comunicazione trasversale funziona al di fuori dei tradizionali mass media e coinvolge tutte le generazioni, e rappresenta un cambiamento epocale nel modo in cui la politica interagisce con il pubblico (più) giovane. Continua a leggere Meme e politica: il funerale del sogno americano (e dei meme)