di Megumi Lim
Il monolocale di Fumio Sasaki a Tokyo è così severo che gli amici lo paragonano a una stanza per interrogatori. Sasaki possiede tre camicie, quattro paia di pantaloni, quattro paia di calze e pochi altri oggetti. Il problema non sono i soldi. Ha 36 anni, lavora in una casa editrice e ha compiuto una scelta di vita consapevole, unendosi a un numero crescente di giapponesi secondo i quali il meno è più.
Influenzati dall’estetica spartana del buddhismo zen tradizionale del Giappone, questi minimalisti vanno controcorrente in una società preda di un consumismo febbrile, eliminando in modo radicale ciò che possiedono.

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