da Redazione Downtobaker
In rete, nei blog e sui social circola un volume spropositato di parole che feriscono, che segnano gli animi, che amplificano la sofferenza di molti e inducono persino alcuni alla violenza. È possibile mettere un argine a queste derive?
La parola non è solo la confezione esteriore con cui esprimiamo un pensiero, ma è la sostanza del pensiero. E il pensiero – non sempre, ma certamente quando è espresso di getto, senza una certa attenzione interiore – è il riflesso del proprio modo ordinario di vedere le cose, del proprio modo abituale di porsi e di fare: la parola è un riflesso dello stile. E le questioni di stile sono tutt’altro che di superficie, la cosa è ben nota in antropologia…