Ho silenziato la suoneria del telefonino e la notifica dei messaggi. Dalle finestre non arrivano più i suoni del traffico, niente vociare serale, niente musica, niente risate. Quando qualcuno parla o discute, anche a distanza, mi fermo ad ascoltare: non tanto per curiosità quanto perché registro la rottura di un equilibrio.
Da quando le attività si sono fermate e la gente sta chiusa in casa ho calibrato i miei rumori al nuovo ordine. Siccome per lavorare, da casa, devo parlare al computer, a volte per diverse ore, poi nei momenti di relax non ho voglia di telefonare. Mando messaggi muti agli amici. Musica ne ascolto poca. Piuttosto mi dedico a leggere, attività silenziosa per eccellenza.
Mi sembra di rivivere quelle singolari giornate della mia infanzia quando mia nonna mi diceva di tenere basso il volume della televisione o del registratore, di non ridere e gridare, perché in qualche appartamento vicino…