L’istante in cui la luce si ferma su una superficie, su un tessuto, su un edificio. L’attimo da cogliere in una impressione. Accostamenti di colori che si accendono e si completano in pennellate febbrili e veloci, tali da restituire la poetica di un gruppo: gli impressionisti. Ma come si possono conciliare gli effetti atmosferici e luministici con la tecnica incisoria? Come si possono incidere “impressioni” senza il colore? Eppure Renoir, Degas, Pissarro, Manet, Sisley, Signac si sono confrontati a lungo con l’incisione, prediligendo l’acquaforte. Si tratta di una tecnica calcografica indiretta, perché la lastra metallica è incisa dall’acido non dalla punta che invece può muoversi sulla vernice resistente alla morsura in maniera libera. Se il bulino produce segni molto definiti, l’acquaforte solca linee più irregolari, più morbide e meno legate a progressioni di reticoli o segni curvi incrociati. Il segno è arioso, i contorni sono più sfumati. Gli impressionisti sceglieranno…