da Redazione
“Solo per Ida Brown” racconta la storia di un’indagine, ma di un’indagine prettamente letteraria. La chiave di volta del romanzo è nascosta tra le carte che la vittima ha “dimenticato” nell’ufficio di Emilio. Quale rivelazione si nasconde tra le pagine de L’agente segreto di Conrad, quale tragitto indicano le sottolineature-tracce lasciate dalla professoressa? Il cammino che dobbiamo intraprendere, el camino de Ida, è un percorso destinato a creare un cortocircuito tra realtà e finzione.
Scena d’apertura di una crime fiction: tre poliziotti si accingono ad entrare in un campus universitario. La copertina della mia edizione, una ristampa economica, di Solo per Ida Brown (Gedi, 2018) è decisamente ingannevole. Il libro di Ricardo Piglia non è un semplice poliziesco: è un romanzo d’autore con la struttura di un noir. La copertina originale, invece, si presta meglio a descrivere quest’opera: gli agenti cedono il posto a un uomo solo, visto di spalle, che si staglia sullo sfondo di una babelica biblioteca.
Veniamo al titolo: le parole “solo per” ci inducono a pensare ad un gesto eclatante, a una ricerca compiuta nel nome di una donna amata e perduta. Invece il titolo originale, El camino de Ida, indirizza i nostri pensieri in tutt’altra direzione:
Il suo nome, Ida, nella mia lingua era un’azione, l’andata, il viaggio senza ritorno. Spetta a chi se ne va.
Ida…
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