da redazione

La voce di Fabio Rocchi sa perdersi e ritrovarsi in un territorio indefinito dove i personaggi lottano ancora tra passato e futuro. Invisibile s’immerge nel loro quotidiano, a volte delicato altre spietato, e ci racconta il mutamento di un popolo, in un nuovo scenario dove essere è avere e in cui la nuova identità si sgretola tra tradizione e modernità. Rocchi non ha paura di ferire, perché in qualche modo legittimato dall’intrinseca appartenenza a un luogo.
– Anilda Ibrahimi
Dieci racconti per narrare l’Albania del nuovo millennio attraverso lo sguardo inedito e disincantato di un expat. Dieci storie che svelano le frizioni tra il fardello del passato e la brama del presente, in un libro corale che è un mosaico antropologico fatto di un’umanità genuina e violenta, di voci che sopravvivono alle generazioni, di pulsioni sanguigne e viscerali. I personaggi di questi racconti – imprenditori, studiosi, pionieri del webmarketing, giovani spose, donne e uomini fieri che varcano la soglia dell’Europa – sono protagonisti di una lotta atavica tra sé e gli altri: il rancore li porta a voltarsi indietro mentre la tensione verso la modernità li spinge avanti, alla ricerca di un riscatto e di un’altra vita.
Quante forme può assumere un sentimento antico e potente come la vendetta? Con un realismo scarno, vivido, a tratti cinematografico, Fabio Rocchi sonda le complessità di un popolo e attraversa una terra in cui, al crocevia tra culture, i cambiamenti sociali convivono con quelli economici, politici e umani.
Fabio M. Rocchi è nato a Firenze ma dal 2014 vive a Tirana. Dopo un dottorato di ricerca in ambito letterario, si è trasferito in Albania per lavorare nel webmarketing. Ha pubblicato articoli su riviste specialistiche e si è occupato delle opere di Robert Walser, Federigo Tozzi, Paolo Volponi, Ezio Sinigaglia, Anilda Ibrahimi e Ornela Vorpsi. Oggi insegna Letteratura italiana alla facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Tirana. La disputa sul raki è il suo esordio come narratore.