Paolo Lago, La natura ostile

di Francesca Fiorentin

Occuparsi della fantascienza nella sua declinazione ecologica è la scelta, di assoluta novità, del saggio di Paolo Lago, un saggio che nella disamina critica di autori italiani e stranieri diventa a sua volta un romanzo di formazione sulla via dell’ecologia. Il piano dell’opera è ottimamente congegnato e accompagna il lettore che ama non solo la saggistica letteraria, ma l’ecologia e il romanzo.  Le opere di fantascienza esaminate trattano, per la maggior parte, dei tipi di società che sono descritte dopo un non precisato evento, catastrofico per la vita del nostro pianeta e per le sue specie.

“Figurarci ma anche ante-vivere la sofferenza futura di chi si troverà nel disastro ambientale che si annuncia”;

La scelta dei romanzi è basata su due tipologie letterarie: le narrazioni distopiche e quelle simbiotiche tra umano e animale-vegetale. Se nelle prime il mondo è l’ombra di quello che era prima dell’evento catastrofico,  e la disperazione serpeggia nell’esistenza quotidiana degli esseri umani, nelle seconde assistiamo a modelli di comportamento che possono sicuramente salvare il pianeta, ma sono posti temporalmente dopo l’evento del disastro ecologico e dovrebbero avvenire oggi:  la realizzazione di una simbiosi con il mondo animale e vegetale, portatrice di rivoluzione sociale e capace di fermare il capitalismo, prima causa dell’inquinamento esiziale della terra. La scelta di trattare da una parte scenari orridi e spaventosi, e poi di mostrare personaggi eversivi rivoluzionari dai comportamenti atti a ricostruire una terra ormai quasi morta, seppure tardi, è quella che oggi dobbiamo intraprendere, è una scelta formativa dell’autore. In un primo momento la paura fa desiderare al lettore gesti di grande cambiamento per scongiurare la fine del pianeta e nella seconda, e ultima parte del saggio, sono indicate le strade da percorrere per fermare “la casa in fiamme”.

Possiamo “figurarci ma anche ante-vivere la sofferenza futura di chi si troverà nel disastro ambientale che si annuncia” (C. Benedetti, La letteratura ci salverà dall’estinzione, Einaudi 2021). L’ecologismo si fonde con l’attacco al capitalismo, all’estrattivismo delle risorse e al femminismo, al punto tale che questi elementi sono scambiabili e contenuti l’uno nell’altro.

Paolo Lago, La natura ostile, Terracqua 2023

I romanzi analizzati nel saggio sono, in ordine: Paolo Zanotti, Bambini bonsai (2010), Bruno Arpaia, Qualcosa, là fuori (2016), Alessandro Bertante, Pietra nera (2019), Margaret Atwood, L’anno del diluvio (The Year of the Flood, 2009), Laura Pugno, Sirene (2007), Moira Dal Sito, Quando qui sarà tornato il mare (2020), Kassandra Montag, Terre sommerse (After the Flood, 2019), Ezio Sinigaglia, Eclissi (2016), Claudio Morandini, Gli oscillanti (2019), Helen Macdonald, Io e Mabel (H is far Hawk, 2014), Alessandra Sarchi, Violazione (2012), Richard Powers, Il sussurro del mondo (The Overstory, 2019).

Altri romanzi contemporanei citati sono: Gianni Celati, Narratori delle pianure (1985), Id., Verso la foce (1989), Maria Rosa Cutrufelli, L’isola delle madri (2020), Gianluca Di Dio, La Sublime Costruzione (2021), Mario Fillioley, Sesso più, sesso meno (2021), Telmo Pievani, Mauro Varotto, Viaggio nell’Italia dell’Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro (2021), TINA, Storie della grande estinzione (2020).


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