di Terry Passanisi
Questo sito è dedicato alla letteratura, all’arte e alla cultura. La politica e le elezioni, soprattutto quando riguardano un paese che non sia l’Italia, vanno aldilà dello scopo che ci siamo preposti. In una giornata come quella dello scorso mercoledì 9 novembre 2016 (che gli americani vedrebbero scritto sui nostri datari come 9/11…), quando l’America ha scelto un bigotto e xenofobo come suo prossimo presidente, il nostro lavoro di divulgazione ci è apparso pressoché inutile, perdendo d’importanza. Ma non vogliamo aggiungerci al coro di costernazione e angoscia che proviene da tutto il mondo, perché crediamo sempre che per la cultura ci sia un ruolo fondamentale in un momento come questo, e parole come queste non ci escono a cuor leggero o per retorica – reagire a questo modo non ci riesce per niente facile. Certo, avremmo preferito riuscire a prendere in giro ciò che è successo con ispirata lena, e ci ritroveremmo a lottare contro un innato fatalismo. (Il mio cellulare ultratecnologico mi ha appena ricordato di dare l’acqua al basilico, cosa che mi ha fatto pensare: perché, ora, preoccuparsi tanto di quella piantina?)
L’impulso creativo è una delle cose più fragili che esista nella natura umana, ed è proprio ora che dovremmo creare. Siamo in debito con noi stessi e con il nostro lavoro che non è mai abbastanza né, neanche, sufficiente. Vogliamo incoraggiarvi. Se aspirate a scrivere, per esempio, mettete da parte tutte le sottigliezze e tutte le garanzie su ciò che l’arte e la cultura dovrebbero essere e scrivete. Scrivete! E create qualsiasi cosa che possa toglierci il prosciutto dagli occhi. Dimenticate quegli assiomi triti e ritriti sul mostrare e dimostrare, sul senso del luogo, ogni possibile ostacolo o giustificazione per non farlo – scrivete e create per abbattere l’autocompiacimento, per sconcertare la gente, per aiutare le persone, e in primo luogo voi stessi. Ottimizzate e rinsaldate le vostre idee come dovreste fare con i frammenti di vetro nelle menti di coloro che vogliono farci credere che non c’è speranza. E leggete, più spesso e più violentemente, più che potete, qualunque cosa riteniate valga la pena. Ai vostri amici, come cerchiamo di fare noi, fate tacitamente credere che leggere un libro sia più che un passatempo o un obbligo di routine; anche un solo maledetto libro, dall’inizio alla fine, dall’alto in basso, avanti e indietro, giù nel suo abisso e su nella sua illuminazione più alta, distruggerà ogni monitor da cui finora non avevano staccato gli occhi. Questa è una grande opportunità. C’è troppo in gioco ormai per far finta che tutto sia a posto.