di Terry Passanisi
D’accordo, l’avete voluto voi. Siccome tutti, noti, meno noti ed esimi sconosciuti sentono il bisogno impellente, fisiologico peggio che una minzione esplosiva, di schierarsi e di manifestare pubblicamente la propria preferenza di voto al referendum costituzionale, perché dovrei essere da meno (di quegli illustri sconosciuti, s’intende)? Ricordate? Si chiamava Herbert, no? Il miglior personaggio in assoluto di Daniele Luttazzi, quel clown allampanato che non faceva altro che strillare a ripetizione “SÌ o NO?!”, senza dire un’altra sola parola e per questo mitico, indimenticabile (per cui scomparso dalla televisione). Insomma, senza che mi metta a urlare a squarciagola la domanda amletica come un Herbert qualunque, si capirà senza fatica quale sia la mia intenzione di voto. Queste sono le cose che ho imparato, approfondito e capito della riforma che si vorrebbe attuare, assunte da articoli di varia estrazione e schieramento, da conferenze di capaci costituzionalisti e di professori di Diritto costituzionale, da amici che se ne intendono di politica (ma per davvero) e, soprattutto, dagli sproloqui e dalle gaffe degli eminenti politici che in Italia ci rappresentano.
– La Costituzione non ha nulla a che vedere, e non dovrebbe averne mai, con le politiche di Governo.
– I costi della Politica si tagliano promulgando leggi ad hoc.
– Per approvare nel 2014 una legge sulle politiche agricole ci sono voluti 855 giorni, è vero. Ma per approvare nel 2014 una legge detta Lodo Alfano ce ne sono voluti solo 4 (25 in tutto fino alla firma del Presidente della Repubblica).
– La Costituzione italiana è stata in origine un compromesso tra parti politiche di altissimo livello, a prescindere dagli schieramenti, sì, che si prefiggevano lo stato di diritto e il cosiddetto “solidale” a partire dai più deboli, e non tra queste parti obiettivamente incapaci e scadenti, tutte volte al mantenimento dei privilegi da anni.
– Il Parlamento attuale è stato eletto con una legge anticostituzionale (http://temi.repubblica.it/micromega-online/nino-di-matteo-parlamento-eletto-con-legge-incostituzionale-non-e-legittimato-a-modificare-costituzione/345477382). A proposito di questa affermazione, usata un po’ arbitrariamente da alcune parti politiche, Umberto Eco in a una delle sue Bustine pubblicate su L’Espresso affermava questo, invece: http://m.espresso.repubblica.it/opinioni/la-bustina-di-minerva/2014/04/16/news/leggiamoci-la-costituzione-1.161364
– Con questa riforma si toglierebbe dalle mani del popolo una scheda per votare, per scegliere, per decidere. Scusate la semplicità e la riduzione, ma questo sarebbe.
– Più semplicemente: se fate parte della grande maggioranza di persone che non ha assolutamente compreso come verrà cambiata la Costituzione, dovreste votare, per onestà intellettuale, come voterò io.
Votare come votano Salvini e Berlusconi (pace all’anima sua), tutto sommato, non dovrebbe nemmeno rientrare nei dubbi amletici che un individuo si trova ad affrontare nella vita ma, considerando che dall’altra parte si tratta di Verdini e Alfano, faccio finta che sia pari e patta. Che, poi, ve la immaginate una partita a scacchi tra questi quattro geni e chi vince governa? Staremmo freschi in ogni caso.
Tra le varie tribune politiche in tivù, mi ha colpito soprattutto il dibattito tra Renzi e De Mita, in cui è emerso (o, meglio, sprofondato) tutto lo spessore di un politico odierno come Renzi; cosa che mi basterebbe di per sé. Annichilito da una dialettica politica inscalfibile del vegliardo dalle sette vite, andato agilmente al di là della solita retorica da Smemoranda del freschissimo presidente del Consiglio, il giuvinotto ha confermato tutta la sua – e dei suoi collaboratori – inconsistenza. Si noti bene che la Costituzione non è intoccabile, ma si preservi il popolo italiano dal lasciarla nelle mani di questi cialtroni della new-wave democristiana di centrosinistra, centrodestra, sopra, sotto, un po’ di qua e un po’ di là, dove si sta meglio basta che si possa rimanere a cantare Maracaibo notte e dì con Umberto Smaila e Gerry Calà.
Ecco, in conclusione, qualche chiarissimo articolo di supporto per coloro che fossero in grave crisi d’identità o, auguro loro, solo indecisi sul da farsi.
Letture consigliate:
- La Costituzione italiana – Aa.Vv. (Garzanti, 2018)