Quando ero piccola avevo un bambolotto che non era Cicciobello. Non ricordo di averci mai giocato molto. Non credo facesse niente, non credo nemmeno piangesse se toglievi il ciuccio. Forse non aveva nemmeno il ciuccio. Era solo un bambolotto. Era quel periodo ed era quel tipo di famiglia. Non serve la cosa di marca. Le cose si aggiustano. Se funziona non si butta via. Gli avanzi non si sprecano. Una sobria austerità. Ma non mancavano le cose considerate “serie”: le lezioni di musica, i libri, le enciclopedie. E poi lo sport, le domeniche in campagna, il pranzo in trattoria, le vacanze estive (in montagna), il mare – da casa in auto tutti insieme – di mattina presto che poi c’è troppa gente. Il lockdown del bambolotto quindi, come è stato?Il bambolotto non aveva grandi scorte in casa, quindi all’inizio si è trovato privo di parecchie cose: c’è stata una spesa…
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