di Enrico Pastorello

L’archivio della coscienza è il romanzo d’esordio di Benedetto Scampone, pubblicato da Albatros. Il romanzo appartiene al genere thriller e già dalle prime battute il lettore respira una certa aria di suspense. «La coltre scura pervadeva quasi l’intera stanza. L’aria viziata e l’odore di muffa sovrastavano quello del sangue. Lui era nudo, immobile. Le gocce di sudore dalla fronte attraversavano i suoi occhi arrossendoli e si riversavano sotto il mento pronunciato, cadendo poi sul suo petto. Provava fastidio, non tanto per il bruciore dei bulbi oculari ma per la conseguente vista appannata che gli impediva di vedere bene il suo operato. Il suo capolavoro». La storia è ambientata a Roma, che nella sua routine quotidiana, viene sconvolta da una serie di omicidi che lasciano la città atterrita e impaurita. L’assassino apre il libro e viene rappresentato mentre contempla la sua ultima vittima. Non si tratta di un omicidio casuale, né di qualche regolamento di conti tra clan, ma è opera di una mente malata, di un killer che prova piacere nel dare la morte. Ad indagare su questa strana ed inquietante vicenda c’è la sezione Anticrimine della Polizia di Stato, guidata da Michele Pisano, un uomo scontroso, che conosce bene il suo mestiere, di cui ne è quasi ossessionato.
Accanto a lui ci sono altre figure importanti e necessarie per lo svolgersi delle indagini. Maela Mannini è l’anatomopatologa, donna di grande intelligenza che, però, deve sgomitare per farsi strada in un ambiente maschilista. Infine, abbiamo Alessandro Scantini, il criminologo, incaricato di tracciare il profilo psicologico del killer. Il suo ruolo è importante sia per l’indagine, che per il romanzo, perché aiuta il lettore a comprendere meglio il comportamento dell’assassino. Il lettore, però, ha un vantaggio, perché attraverso alcuni brevi quadri, l’autore lo mette a conoscenza del passato del killer, evidenziando le motivazioni che lo hanno spinto a commettere quei brutali omicidi. Il romanzo di Benedetto Scampone è il libro perfetto per chi ama i thriller. È scritto veramente bene e grazie ad una scansione temporale ben precisa, il lettore segue le varie tappe dell’indagine. Lo stile è semplice, ma non banale e accompagna bene sia l’azione che la riflessione psicologica. Proprio quest’ultima, in un thriller, può rappresentare la parte più complessa da mettere in evidenza. Scampone ci è riuscito bene.
Essa risulta parte fondamentale del romanzo, senza però prendere il sopravvento sulla narrazione degli eventi. In generale, l’opera è ben equilibrata, i personaggi altrettanto ben strutturati, tanto da farli apparire reali. In questo senso possiamo dire che l’esordio letterario di Benedetto Scampone è più che positivo e il suo romanzo non ha nulla di meno dei grandi thriller di fama mondiale. L’archivio della coscienza è un bel romanzo fatto di tensione e importanti analisi psicologiche.
Titolo: L’archivio della coscienza
Autore: Benedetto Scampone
Genere: Thriller
Casa Editrice: Gruppo Albatros Il Filo
Collana: Nuove Voci – Tracce
Pagine: 448
Prezzo: 18,50 €Codice ISBN: 978-88-306-09-983
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