L’irresistibile cielo dorato del crepuscolo, il volume degli alberi sullo sfondo e un palazzo che pare essere ai confini della città: sono molti i dettagli che mi fanno apprezzare tantissimo questo dipinto realizzato nel 1935 da Edward Hopper, un artista che in generale amo sempre molto.
Forse però quella che preferisco è la luce artificiale che rende improvvisamente tridimensionale l’edificio, facendomi venire voglia di spiare dalle finestre. Oltre le finestre ci sono frammenti di vite, persone che sembrano scomparire nella solitudine, sensazioni e situazioni che da fuori sicuramente non capiremo mai.
Come spesso accade quando osservo i capolavori di Hopper, il pensiero mi porta lontano, assecondandone la forza evocativa. Se la vostra curiosità non è ancora saziata, ecco il link ad alcuni post a tema:
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