Le sonde Voyager nello spazio interstellare

da redazione

L’esplorazione spaziale non rappresenta solamente la necessità umana di oltrepassare i propri limiti. È anche, o forse soprattutto, il desiderio dell’uomo di sopravvivere al proprio tempo. Questo meraviglioso e disperato sentimento umano è incarnato in due piccoli oggetti a cui abbiamo dato il nome di “Voyager”.

Come fece la gemella Voyager 1 nel 2012, la Voyager 2 nel 2018 entrò nello spazio interstellare. Ora si trova a 19 miliardi di km da noi. Una distanza che la luce, viaggiando a 300.000 km al secondo, impiega quasi 17 ore a percorrere. Stiamo parlando di una sonda pensata e costruita 50 anni fa. Un esempio strabiliante, incredibile, commovente delle capacità umane. Quando vogliamo, sappiamo essere creature meravigliosamente intelligenti.

Il volume spaziale influenzato dalla nostra stella, detto eliosfera, e la posizione attuale delle sonde Voyager

Le sonde hanno abbandonato l’eliosfera, ma non il sistema solare, il cui limite è la nube di Oort: una nube enorme di piccoli oggetti, quali asteoridi e comete, che avvolge l’intero sistema solare e ancora sotto l’influenza della nostra stella. Viaggiando a circa 55.000 km all’ora, Voyager 2 raggiungerà la nube di Oort tra circa 300 anni, per abbandonarla definitivamente dopo circa 30.000 anni. Solo allora lascerà definitivamente il sistema solare, ma non potrà dircelo: entro il 2030 le Voyager non avranno energia sufficiente per continuare a comunicare con noi. Tra 40.000 anni passerà a 1.7 anni luce dalla stella Ross248 e tra 300.000 anni a 4 anni luce da Sirio, la stella più luminosa del cielo.

Le missioni Voyager portano con loro anche due dischi d’oro, con incise alcune informazioni sulla specie umana: il DNA, la posizione del nostro pianeta, saluti e messaggi di pace in svariate lingue, musica. Se qualcuno, un giorno, decifrerà questi contenuti scoprirà di un lontano pianeta unito nel segno della pace, della scienza e dell’amore reciproco. È una menzogna, lo sappiamo, ma non preoccupatevi: l’aggiunta dei Golden Record è in realtà un atto simbolico. Molto probabilmente le Voyager viaggeranno solitarie nell’immensità del cosmo per milioni, forse miliardi di anni. Sopravviveranno all’uomo e alla fine del nostro pianeta.

Due piccole sonde nelle immensità cosmiche, un piccolo regalo di un minuscolo mondo distante e delle incredibili creature che lo popolavano, un segno della loro infinita speranza e determinazione e del loro disperato bisogno di sopravvivere al loro tempo in un universo vasto e fantastico.


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