Letteratura Poesia

E poi ci sono gli stupidi

La poesia, che è bellezza all'ennesima potenza, ci salva sempre; perché è lo specchio in cui ci vediamo bambini "di nove anni coi nervi infiammati dalla timidezza".

di Franco Arminio

Il poeta Franco Arminio

E poi ci sono gli stupidi

che si credono intelligenti,

i cattivi che si credono buoni.

E poi la poesia resta un mistero per molti

e questa è la sua fortuna, la poesia

è sorella delle erbe,

è cugina della neve.

Bisogna fare molta fatica per guadagnarsi

la stima della poesia, bisogna essere

molto profondi per stare nella vita

e non dentro le chiacchiere

che fanno i mediocri

che parlano per frasi fatte,

che usano una lingua colluttorio.

La poesia è sempre fuori dalla compagnia,

è il conato di vomito, il bacio che non hai avuto

l’attesa perenne di una carezza,

è una lunga fila di agonie,

è il bambino di nove anni

coi nervi infiammati dalla timidezza.

Se voi non scegliete la poesia

è la poesia che sceglie per voi

e vi abbandona, vi lascia in mezzo al mondo,

vi lascia nel vostro mezzo mondo

di parole vuote,

rabbiosi senza rabbia,

pacati senza pacatezza.

La poesia non vi vuole, non vi conosce

se siete una pozzanghera

e vi credete in mare aperto.

La poesia non sa niente di voi,

piccoli infami senza coraggio,

prolissi mestieranti dell’ipocrisia.


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