Recensioni

Io sarò il rovo, fiabe di un paese silenzioso

Nella raccolta di Francesca Matteoni, poesia, ambiente e magia dentro fiabe universali.

da redazione

Francesca Matteoni

Si pensa alla fiaba come a qualcosa di innocuo, un momento di condivisione, di commiato dalla veglia al sonno. Ma la fiaba, dietro i suoi toni di sogno, nasconde esperienze, ammonizioni, anche traumi: lo sapevano bene i fratelli Grimm, Andersen, Calvino, che nella loro riscoperta non ci risparmiano alcun dolore, e lo sa bene Francesca Matteoni, poeta, storica e folklorista, che in questa raccolta rielabora le fiabe dell’infanzia e le unisce ai suoi paesaggi, alle sue terre e alle sue esperienze, rinnovandole, vivificandole. Al fulcro di questo immaginario troviamo il rapporto d’amore e conflitto dell’umano con le altre specie, del mondo vegetale con il mondo animale, dell’uomo con la donna. È una magia semplice e terrena, quella di Io sarò il rovo, e proprio per questo è impossibile resistere all’incanto.

«Un giorno questa casa sarà vinta dai rovi e i rovi cercheranno il tuo corpo. Lo culleranno, lo proteggeranno e quando arriveranno al cuore ritorneranno le tue ali, quelle che senti a volte pungere nelle scapole, quelle che fremono come piume nel respiro quando qualcuno ti ferisce e vorresti scappare, ma resti incollata al suolo».

«Vorrei tanto volare, mamma. Voleremo insieme?»

«Oh, questo non è possibile. Ma tu non dartene pensiero: gli angeli non hanno memoria delle esistenze terrene, ricordano la luce e l’aria che li sospinge in una danza, lassù».

«E dove sarai tu?»

«Io sarò il rovo».

Mese: SETTEMBRE 2021; Collana: RONDINI; Pagine. 144; Prezzo: 15 €; ISBN 9791280263179

“Dalle piume venne l’erba ondeggiante. Le ossa vibrarono rilasciando la musica. E dall’erba nacque una donna che dimenticava presto la terra per il cielo. Dalla musica un uomo che cantava profondo come la tempesta. La Donna dell’Erba e l’Uomo del Canto si incontrarono sulla riva. Si desiderarono, perché era destino. Ma la tempesta sollevò la Donna troppo in alto e lontano, dove non c’era acqua per rinfrescarsi, dove l’aria era tutta una deriva e il canto un lamento di fine. L’Uomo e la Donna si infransero. Si persero. Perché era destino.”

L’autrice

Francesca Matteoni è autrice di libri di poesia fra cui Artico (Crocetti 2005), Acquabuia (Aragno 2014), Ciò che il mondo separa (Marcos y Marcos 2021), del romanzo Tutti gli altri (Tunué, 2014) e del saggio Dal Matto al Mondo. Viaggio poetico nei tarocchi (effequ, 2019). Ha all’attivo pubblicazioni accademiche in italiano e inglese, tra cui Il famiglio della strega. Sangue e stregoneria nell’Inghilterra moderna (Aras 2014). Ha partecipato all’antologia La scommessa psichedelica (Quodlibet 2020) ed è collaboratrice delle riviste «L’indiscreto» e «Nazione Indiana», dove scrive di letteratura, ecologia, fiabe, tradizioni magiche.


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