Lo diciamo subito. Non si tratta di un pezzo su scienza e magia. Non nel senso più alto della vexata quaestio, perché scriverlo, come leggerlo, richiederebbe competenze che il 99% della bolla, noi inclusi, non ha. Ci vorrebbe insomma molta epistemologia e molta antropologia, e ahimè nel mondo del pensiero serio non basta sciorinare bibliografie competenti o postare foto di libri colti o citare De Martino o Tolkien per reimpostare la questione e mettere a tacere gli incolti. Gianni Scalia disse un giorno con sarcasmo che alcuni suoi studenti credevano di aver studiato un libro universitario nel momento stesso in cui ne avevano fatto la fotocopia, ed ecco, la bolla funziona esattamente così, si limita a mostrare i muscoli di una libreria (troppo spesso virtuale) senza fare l’unica cosa che serve, cioè offrire agli altri delle idee nuove, quelle che ci piace chiamare “paradigmi operativi”. Perché la bolla…
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