Andrea Tarabbia, Il continente bianco
(Bollati Boringhieri, pp. 244)

L’adagio secondo cui le storie si intrecciano spesso attorno a problemi legati all’amore o alla morte è quasi sempre vero, soprattutto se ragioniamo sul fatto che i due ostacoli si diramano in milioni di varianti. Del resto, è proprio amore – declinato in un senso etereo di fascinazione – quello che il narratore ha per Marcello Croce, protagonista del romanzo di Andrea Tarabbia, Il Continente bianco. È un’altra forma di amore, questa volta perverso e maleodorante, quello che lega Silvia (la moglie del dottor P***, psicoterapeuta del narratore che lo coinvolgerà nella vicenda che poi darà corpo all’intero sviluppo) a Marcello. C’è anche la morte però in questo romanzo di riscrittura, che aleggia per tutta la vicenda svolgendo il ruolo sia di uno spauracchio, ma anche di un oggetto a cui anelare. Amore e morte sono però costretti a…
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