Cultura Letteratura Società

Mai arrendersi

Due strade trovai nel bosco e io, | io scelsi quella meno battuta. | Ed è per questo che sono diverso. — Robert Lee Frost

di Terry Passanisi

never-give-up

Se dovessi suggerire una cosa soltanto, ai giovani(ssimi) d’oggi, sarebbe esattamente questa: non mollate mai. Suono troppo semplice, eppure. Continuate a provare e a insistere e a lottare, anche se non avete ancora chiaro quale sia il vostro obiettivo o perché vorreste e dovreste raggiungerlo. Un esempio lampante: il padre del grande statista russo Gorbačëv, dato in un primo momento per morto nelle battaglie contro i nazisti, ma poi tornato a casa miracolosamente, quando riabbracciò il figlio gli disse: “Abbiamo combattuto finché non c’era più niente da combattere. È così che devi vivere la tua vita.”

Allo stesso modo in cui incedete per strada senza rinunciare alla vostra andatura, mantenete la testa alta e fate oscillare quei gomiti. La gente se ne accorgerà prima o poi, vi riconoscerà come qualcuno che non si arrende mai, e non potrà che farvi strada. Qualcuno di loro, perfino, tenterà di nascondersi ai vostri occhi. Alcuni cercheranno di scoraggiarvi per forza. Diranno che quello che state facendo rasenta – addirittura! – l’illegalità, o potrebbe apparire pur sempre quale un peccato, o una violazione del codice di salute mentale. Potrebbe capitare che vi si aggrappino alle gambe, causandovi la noia di doverli trascinare dietro lungo tutta la vostra strada; oppure vi salteranno alla schiena, supplicandovi disturbati: “In nome di Dio, smettetela di fare quello che state facendo!” Non badate a così poco, continuate per la vostra strada; statene certi, sono soltanto invidiosi del vostro coraggio, della vostra tenacia. “Non siamo né invidiosi né gelosi, in tutta onestà,” vi risponderanno. “Solo, perdio, smettetela!” Capirete così di aver toccato il loro nervo più scoperto. “Macché, non è stato toccato un bel nulla,” replicheranno senza sosta. “Quello che state facendo è semplicemente osceno, immorale, ci piacerebbe solo che la smetteste!”

Due strade trovai nel bosco e io, | io scelsi quella meno battuta. | Ed è per questo che sono diverso. — Robert Lee Frost

Fate che sia proprio quella la vostra fonte d’ispirazione. Scrollatevi di dosso gli oppositori per partito preso, gli invidiosi, gli insoddisfatti, gli arresi, e proseguite, arrancate nel fango e nella sporcizia, nella melma densa e profonda che trequarti della vita riserva, sapendo di avere uno scopo ben più alto. Ricordatevi che a nessuno erano piaciuti i lavori di Van Gogh, e – al di là che voi siate Darwin, Beethoven, Monet, Nievo, Hugo o Proust – se a nessuno piace il vostro lavoro è, probabile (ma non scontato, eh), un segno che esso abbia qualche valore. Guardate oltre l’orizzonte. Vedete quel puntino laggiù? No, non quello che vedono tutti, quello ancora più in là, distante, lontanissimo, praticamente invisibile. Potete vederlo a malapena. Iniziate a camminare e non fermatevi fino a quando non lo raggiungerete. Armatevi di pazienza, e di machete affilato, e fendete il nuovo sentiero attraverso l’inestricabile giungla, anche se sapeste dell’esistenza di un antico percorso battuto a pochi passi di distanza. Respingete le scimmie del “modo corretto in cui si fa” e i bradipi dell’“impazienza”. Dieta e Disciplina, disciplina e dieta.

È la Natura stessa ad averci donato l’istinto di non arrenderci. Come bambini, dobbiamo dibatterci, piangere e urlare, finché non saremo capaci di ottenere ciò che più desideriamo col cuore. È chiaro: da qualche parte, lungo quel sentiero, capiterà di smarrire la bussola, di sentir perdere ogni capacità, ogni minimo risultato. Coloro che vivono nel cosiddetto mondo reale continueranno a mettervi i bastoni tra le ruote, a cercare di convincervi di lasciar stare le vostre idee folli, di far ritorno a quel mondo dove le cose “hanno sempre senso”. Loro, di certo, non hanno mai tentato, e mai tenteranno, l’impossibile. A differenza vostra. Tutta la vostra determinazione, alla fine, e il vostro impegno vi ripagheranno. Coloro che deridevano le vostre idee vorranno salire sul carro del vostro successo e, in quel momento di gloria tutta vostra, essi si riempiranno la bocca di quanto abbiano sempre stimato il vostro punto di vista, la vostra illusione profetica. “Ci piace! Lo adoriamo! Genio!” diranno. Ma, fidatevi (solo di questo), non avranno mai smesso di etichettarvi come pazzi ed esaltati. Non ascoltateli, scendete dal carro della Gloria-che-tutto-e-tutti-divora e correte a perdifiato nei boschi delle vostre passioni. Continuate a correre. Non fermatevi.


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