di Angiola Codacci-Pisanelli
È morto Tullio de Mauro. Aveva 84 anni, alle spalle una carriera unica di “linguista militante” costruita con un impegno costante e continuo. Ancora oggi, la sua rubrica dedicata alla scuola su Internazionale era un appuntamento obbligato non solo per i lettori ma anche per tutti gli addetti ai lavori del settore.
Ho telefonato tante volte a De Mauro per chiedergli interviste su questo o quell’argomento legato alla scuola, all’istruzione, alla lingua italiana. Era sempre disponibile. Solo l’ultima volta mi ha detto no: «No, della “Buona Scuola” non voglio parlare. Ci sono così tante cose che non vanno in questa “de-forma” che mi ci vorrebbe un articolo intero, e anche molto lungo, per parlarne bene».
Della scuola De Mauro si era occupato anche come ministro: è stato il responsabile di quella che si chiamava ancora, giustamente, “pubblica” istruzione per poco più di un anno, tra il 2000 e il 2001, nel governo di Giuliano Amato. Le sue biografie elencano incarichi accademici e politici, come professore di Linguistica generale e presidente della Società di Linguistica e di quella di Filosofia del linguaggio. […]