di Mariangela Galatea Vaglio
In italiano, le parole sono maschili o femminili. Non è sessismo, è che la nostra lingua è strutturata così. Il nostro “papà” latino aveva anche il genere neutro, che indicava solitamente gli oggetti e talvolta i concetti astratti.
In effetti, se ci pensate, è illogico che gli oggetti in italiano siano considerati maschi o femmine. Non c’è alcun reale motivo per cui il pane sia maschio ma la pagnotta sia femmina, e lo stesso si può dire per il tavolo e la scrivania.
Fatto sta che, nel gran bailamme dei secoli bui e delle invasioni barbariche, il genere neutro si è perso, come la toga e il latino, e la lingua parlata in seguito, cioè quello che poi è diventato il nostro italiano, non ha conservato il genere neutro. Mai, in nessun caso. Il fatto che non esista un genere neutro non trasforma automaticamente l’italiano in una lingua sessista, o poco adatta alla modernità.Se alcune parole erano un tempo solo maschili, perché, per esempio, indicavano mestieri svolti unicamente da uomini, la nostra lingua ha in sé già anche le regole per cre […]
Finalmente qualcuno che lo dice. Super d’accordo.
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