di Vincent Baker

“Ieri mattina un gruppo di volontari degli Angeli del Bello si è recato in via Palazzuolo per rimuovere delle scritte vandaliche dalla facciata della “Arciconfraternita di San Francesco – detta dei Vanchetoni” al civico 17. Il gruppo, costituito da alcuni volontari esperti e da altri alla prima esperienza, ad un certo punto ha perso la sua compattezza ed è finito a cancellare dei disegni che non erano previsti nel piano operativo della mattinata. Ci dispiace per quanto è accaduto e ce ne scusiamo; chi ci ha scritto dicendoci che avremmo dovuto avere altre priorità… ha ragione: non siamo stati in grado di tenere sotto controllo l’azione di alcune persone. Qualche volta sbagliano anche gli Angeli.”
Si giustificano così, gli “Angeli del bello” di Firenze: gente che in Italia, senza farsi mezza domanda prima, ricoprirebbe perfino le opere di Banksy. Hanno ricoperto ed eliminato stavolta il murales del bimbo che dà i voti all’UE, dopo quello di Renzi-zombie, dello street artist TvBoy. Si ripristinassero il cervello, ‘sti benpensanti di serie z, senza arte né parte; pavidi, non richiesti, incapaci di distinguere un vandalismo da un’opera eseguita su uno spazio messo a disposizione dai proprietari (venti metri più in là, hanno lasciato in bella mostra le scritte degli ultras di calcio; don’t ask…). Non ricevono fondi, dicono, ma al soldo – anche solo moraleggiante – di qualcuno devono pur essere: è evidente già dal pomposo e propagandistico nome che si attribuiscono (avete presente le ronde? presenti gli ‘angels’ di qualsivoglia risma?), e ‘bello’ non sanno neanche che cosa sia. Il mandante comincia per N e finisce per ardella, la quintessenza di un certo tipo di cosiddetto ‘belpensiero’. W l’Italia, cantava esattamente quarant’anni fa, ormai, De Gregori.
