
“Faggio, acero, tiglio, no, pioppo, è un pioppo, betulla, biancospino”, si ripassava tra sé e sé i nomi delle piante, indicandole a una a una, nell’attesa della sciarpa rossa, che non si vedeva.
“La sciarpa rossa compare all’improvviso come il sorriso sulle bocche dei neonati”, rifletteva sulle parole di sua madre mentre guardava di nascosto i rami degli alberi. Senza accorgersene iniziò a tamburellare con le dita sopra al cestino che aveva con sé, neanche per noia ma solo per sviare i brontolii del suo stomaco.
“Apparirà appesa a un ramo: quello è il segnale” gli aveva spiegato sua madre accarezzandogli le guance scarne. “Appena la vedi, lascia questo sotto l’albero e torna a casa, senza voltarti, mi raccomando: i signori del bosco proteggono i bambini ma non apprezzano la loro curiosità”, e gli aveva messo in mano il cestino.
“Nasconditi dietro al grande tronco spezzato del…
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