Stiamo percorrendo il passaggio liminale da un’era a un’altra – piaccia o no, è questa la scala dei cambiamenti che viviamo e ci aspettano. Non sarà una trasformazione lineare e indolore, da qualsiasi punto la si guardi. Con quali strumenti decodifichiamo qualcosa che ha fattezze iperdimensionali intrise di anomalie? Come facciamo funzionare un cervello neolitico in un corpo-mondo antropocenico, in tempi di crisi? Come ne usciamo da primati Sapiens anziché da primati e basta?
Alcuni autori hanno il dono di saper maneggiare con chiarezza e propositività questioni enormemente complesse. Tra questi Matteo Meschiari, antropologo e geografo: vale a dire un conoscitore dell’umano collocato nello spazio terrestre e nella sua lunga parabola di specie. Da capace narratore, con Geografie del Collasso (ultimo nato per Piano B), dà un’altra zampata lucida e scorrevole a temi spinosi [1]. E, da buon eretico, ne fa istruzioni di militanza.
Ecco, militanza, sì, in tutte le…
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