
«Avoir un sujet de préoccupation vital, c’est ça, avoir un territoire.»
Bruno Latour1
Brighton, Inghilterra, inverno 2017. In una fredda e piovosa giornata un eurodeputato ha appuntamento con un noto militante ecologista che da anni vive isolato nella sua casa lontana dal centro, per convincerlo a prendere il comando di un progetto finanziato dall’Unione Europea e da un centinaio di governi e organismi internazionali. Si tratta della Commissione internazionale sul cambiamento climatico e per un nuovo contratto naturale (CICC). È così che Adam Thobias, ecologista in prima linea negli anni Settanta, dopo decenni passati a scrivere articoli di denuncia sul cambiamento climatico, a insegnare quella che lui stesso ha definito geopoeticaaumentata, una sorta di geografia sensibile per l’esplorazione del mondo, ed essersi poi ritirato dalle scene, accetta l’incarico e si mette al lavoro, con la sola richiesta di poter avere ampio margine di manovra e…
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