La luce come punto d’origine, un bagliore venuto dallo spazio siderale capace di creare il mondo e di contenere i più remoti segreti della creazione. Sotto la malia della sua fascinazione sono caduti i due autori di Palermo. Un’autobiografia nella luce, edito dalla casa editrice Humboldt Books. Lo scrittore, Giorgio Vasta e il fotografo Ramak Fazel, rinsaldano il loro sodalizio narrativo e visivo iniziato tra ghost town e gli spazi infiniti degli Stati Uniti, (Absolutely Nothing, Storie e sparizioni nei deserti americani) e si ritrovano a Palermo per raccontare due storie, una costruita con le parole, l’altra per immagini. Due racconti speculari per vivere Palermo sulla strada di un ritorno verso il punto d’origine dello sguardo.
La scoperta di un software che permette a chi realizza modellini tridimensionali di illuminarlo attraverso luci diverse a seconda delle città innesca, nella mente del protagonista del racconto di Vasta, un’ossessione nei confronti della luce. «Cos’è la luce?…
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