Il misterioso mistero dei libri introvabili che invece si trovano

di Giulio Mozzi. Un giorno sì e uno sì ricevo lettere del tipo: “Sto cercando il tale libro, non riesco a trovarlo da nessuna parte, tu che si un bibliofilo [non lo sono, ma passi] sapresti aiutarmi?”. La gran parte delle volte, nel giro di pochi minuti da quando leggo la lettera sono in grado di indicare dove il tale libro può essere acquistato. Pertanto, … Continua a leggere Il misterioso mistero dei libri introvabili che invece si trovano

L’impronta dell’editore

di Andrea Zanni Chi mi conosce, virtualmente o di persona, sa che io coltivo una particolare ossessione per Adelphi. Coltivo è un verbo esatto: ci spendo tempo, volontà e risorse, e col tempo ho sviluppato un certo mestiere e una certa competenza. Negli ultimi dieci anni ne ho letti circa 112, di Adelphi, e ne possiedo circa 280. Colleziono le prime edizioni dei primi numeri … Continua a leggere L’impronta dell’editore

Che fine faranno i nostri libri quando non ci saremo più?

di Guido Vitiello Se fossi un padre confessore il mio compito sarebbe relativamente più semplice. Basterebbe allineare un paio di riferimenti scritturali – “Non accumulate tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano” (Mt. 6,19), oppure: “Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini” (Mt. 6,34) – per poi impartirvi una distratta benedizione e mandarvi assolti in nomine Patris … Continua a leggere Che fine faranno i nostri libri quando non ci saremo più?

In Giappone c’è una parola per descrivere chi accumula nuovi libri

da Redazione Downtobaker Spesso finiamo con il comprare libri che non riusciamo mai effettivamente a leggere. In Giappone esiste una parola per descrivere questo fenomeno: “Tsundoku“. Deriva dall’unione di due lemmi diversi: “tsunde” (cioè ‘impilare cose’) e “Oku” (ossia ‘lasciare lì per qualche tempo’). In realtà, come riporta il sito Quartz, un gioco di parole ha fatto sì che prima “Oku” diventasse “Doku” (cioè ‘lettura’) … Continua a leggere In Giappone c’è una parola per descrivere chi accumula nuovi libri