Neil Gaiman legge ‘A Christmas Carol’ di Charles Dickens

Si presume che tutti conoscano a grandi linee la storia di Ebenezer Scrooge e Tiny Tim, poiché le incarnazioni dei personaggi sono state raccontate innumerevoli volte dal cinema (soprattutto nelle divertentissime trasposizioni Disney e Jim Henson Studio). Ma quand’è l’ultima volta che vi siete effettivamente seduti comodi in poltrona a leggere la storia di Dickens? Continua a leggere Neil Gaiman legge ‘A Christmas Carol’ di Charles Dickens

Giorgio Cavazzano, 50 anni di storie Disney

di Andrea Tosti Ci sono molti modi possibili di contribuire a un immaginario stratificato, industriale e globalizzato come quello disneyano. Fra gli approcci più frequentati, particolare rilievo assume quello ortodosso e filologico che passa per l’identificazione di alcuni autori cardine (ad esempio Carl Barks e Floyd Gottfredson) che hanno contribuito a fissare un canone da cui non sarebbe conveniente discostarsi più di tanto. All’estremo opposto … Continua a leggere Giorgio Cavazzano, 50 anni di storie Disney

Che lingua parlano i fumetti Disney

di Gloria Ghioni I fumetti disneyani fanno parte del nostro divertimento intelligente, da piccoli e da grandi. Siamo abituati a sorridere e a farci appagare dall’arguzia delle storie. Ma quali caratteristiche ha la lingua dei fumetti Disney, e come si è evoluta nel tempo? ilLibraio.it ne ha parlato con Daniela Pietrini. I fumetti disneyani fanno parte del nostro divertimento intelligente, da piccoli e da grandi. … Continua a leggere Che lingua parlano i fumetti Disney

Il fumetto americano, storia e personaggi in cinque grandi tappe

Il fumetto americano gode di una fama che va ben oltre il mondo degli appassionati di comics. Tutti, almeno una volta nella vita, anche involontariamente, ci siamo imbattuti in un personaggio a “Stelle e strisce”. Qualche nome? Topolino, Paperino, I Peanuts, Superman, Batman e così via. L’elenco è impressionante, e impossibile da racchiudere in un solo articolo. Possiamo provare però a tracciare cinque grandi momenti … Continua a leggere Il fumetto americano, storia e personaggi in cinque grandi tappe

Prima di Mickey Mouse: a Francoforte in mostra i pionieri delle comic strip – l’Espresso

di Alessandra Mammì Prima di Mickey Mouse c’erano Krazy Kat e Wee Willie Winkie. Prima di Walt Disney disegnatori raffinati come Winsor McCay, Lyonel Feininger, Charles Forbell, Cliff Sterrett, George Herriman, and Frank King. Ed era gente molto istruita, uno arrivava dal Bauhaus l’altro dal Surrealismo. Quel che li univa era la pionieristica passione per uno strumento che avrebbe rivoluzionato il mondo, grazie a quelle … Continua a leggere Prima di Mickey Mouse: a Francoforte in mostra i pionieri delle comic strip – l’Espresso

Trieste, città letteraria (non troppo)

di Terry Passanisi.

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Ci sono espressioni (versi, titoli, locuzioni…) che per la loro essenza, oltre che per la loro musicalità, per ciò che esprimono come mai nessun’altra frase esprimerebbe, rimangono impresse a vita nella memoria. Tutte le volte che ci troviamo di fronte a una tesi, a una teoria, al cospetto di un dibattito, qualcuna di quelle frasi emerge prepotente nella testa; pronta a sottolineare, a puntualizzare, ad affermare o criticare l’idea esposta; essa ci aiuta istintivamente a capire dove ci troviamo esattamente e a riflettere su ciò con cui ci stiamo confrontando. Una di quelle frasi (o verso, o…) per me, è il titolo del capolavoro di animazione di Bruno Bozzetto, con il grande Maurizio Nichetti, “Allegro non troppo”. Capita che quel sussurro mi venga tempestivo in aiuto, didascalico, idiomatico, sempre per mettermi in guardia a proposito di un dibattito o di una tesi che mi trovo di fronte.

Sul quotidiano di Trieste “Il Piccolo” di venerdì scorso, 24 giugno 2016, mi sono imbattuto nell’articolo culturale di Alessandro Mezzena Lona, dal titolo “Se Trieste diventasse un gigantesco museo dedicato agli scrittori” (http://ilpiccolo.gelocal.it/tempo–libero/2016/06/24/news/se–trieste–diventasse–un–gigantesco–museo–dedicato–agli–scrittori–1.13715715?ref=hfpitsef–1). Il giornalista manifesta le sue ragioni, spiega il suo perché Trieste non sia particolarmente frequentata da turisti e pellegrini letterari, alla stregua di altre città francesi come Saché, per esempio, tanto cara a Honoré de Balzac; propone quale causa la mancanza di un vero e proprio Parco della Letteratura nella città, da far visitare a illustri ospiti e fedelissimi lettori (un’interessante idea di qualche tempo fa del professore joyciano Renzo Crivelli). Per quanto l’articolo si presenti prec Leggi tutto…