Eventi Letteratura

Barcolana – Un mare di racconti. Libri e scrittori ospiti al Castello, una sfida che andrà avanti

di Corrado Premuda

Cinque giorni di incontri e presentazioni di libri legati ai temi del mare e del viaggio, quarantacinque ospiti italiani e internazionali e una location importante, il castello di San Giusto, suggestiva anche se non frequentatissima dal pubblico triestino. “Barcolana – Un mare di racconti” si è concluso ieri sera dopo l’interruzione forzata di sabato a causa del lutto cittadino. Il direttore artistico Alessandro Mezzena Lona è soddisfatto: “L’idea del festival è nata insieme a Mitja Gialuz dopo il volume omonimo curato per Giunti l’anno scorso: ci dispiaceva lasciar cadere un’idea così bella, quella di raccontare il mondo del mare in un modo diverso, anche a chi non sa andare a vela, a chi ama il mare ma ama anche i libri, la letteratura, il cinema, il teatro, la musica. Costruire il programma è stato bello e faticoso perché abbiamo avuto poco tempo e problemi di logistica e di organizzazione. È stato facile dal punto di vista degli ospiti perché Trieste ha un grande asso da giocare che è la città stessa e tutti gli scrittori che ho invitato hanno risposto con entusiasmo. Trieste è nell’immaginario culturale del mondo.”

Jan Brokken, protagonista di uno degli incontri più apprezzati dal pubblico, ha detto: “Sono onorato ed emozionato al pensiero di camminare nelle strade in cui hanno camminato Joyce e Svevo.” Coinvolgente la presenza di Catherine Poulain, una donna apparentemente fragile che è vissuta per dieci anni con i pescatori in Alaska, e di grande successo l’incontro con Bronja Žakelj, autrice che vive a Lubiana e che il pubblico triestino ancora non conosceva, nonché la partecipazione straordinaria di Stefano Mancuso che ha spiegato la nostra responsabilità sul futuro dei giovani oggi che stiamo consumando le risorse che dovrebbero toccare a loro. “La scelta del castello”, dice Mezzena Lona, “è stata una sfida, ci siamo resi conto subito che sarebbe stata una location difficile. La risposta secondo me è stata ottima anche se il triestino è difficile da conquistare, bisognerebbe spiegare che questo evento è un regalo per la città. Pordenonelegge, che oggi ha tagliato la ventesima edizione, alla terza stava per chiudere perché il pubblico non c’era. La prospettiva è che il festival diventi uno degli appuntamenti importanti di Trieste e che si possano avviare altre sinergie oltre a quelle già attivate con i teatri, la Cappella Underground, il cinema Ariston, la Casa della Musica.

Uno degli incontri: Battocletti, Ricca, Foà e Crivelli raccontano Bobi Bazlen

Trieste ha molte offerte culturali ma tutte spezzettate, credo sia giusto imparare a lavorare insieme.” Soddisfatto anche Mitja Gialuz, presidente di Barcolana: “Il connubio Barcolana – libri è importante per noi. Siamo partiti due anni fa con un volume illustrato dedicato ai bambini e contemporaneamente abbiamo organizzato delle presentazioni di libri insieme a Feltrinelli. L’anno scorso c’è stato il volume del cinquantesimo in cui con linguaggi diversi abbiamo celebrato l’evento sportivo, e la volontà è adesso quella di portare la cultura di mare a Trieste. Questo festival dal respiro internazionale è una delle novità più importanti di quest’anno. I numeri e l’entusiasmo degli autori intervenuti ci danno ragione, è la prima di una serie di edizioni: abbiamo portato il mare a San Giusto, in futuro magari l’evento toccherà luoghi diversi.”

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