(o della Restaurazione Psichedelica) di Andrea Betti Tibet. Estratto da “La Scommessa Psichedelica” a cura di Federico Di Vita, edito da Quodlibet.
Il Rinascimento Psichedelico potrebbe giungere adesso, un po’ come il proverbiale cancello chiuso quando i buoi sono scappati. Potrebbe risolversi in un “volo magico” ma sull’orlo del precipizio; la risposta in extremis di una specie in affanno, turbata dai propri deliri di onnipotenza e dal climate change del quale è responsabile. Ricorrere a ogni mezzo per scongiurare la minaccia della propria estinzione è spontaneo: rovistare nel cesto dello sciamanesimo a lungo guardato con spocchia come retaggio di “civiltà inferiori”; soffiare via le polveri irritanti dalla costola di grimori che abbiamo cessato di consultare; vagheggiare l’avvento della Singolarità Tecnologica o individuare iperstizioni letterarie negli sperimentalismi del secolo passato; evocare, infine, lo spettro artaudiano,il più dimentico fra gli emarginati di un’avventura umana corrosa dal cancro dell’arroganza,in un trip report…
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