Svaghi: Asimov 2019

di Giovanni De Mauro Come sarà il mondo fra trentacinque anni? È il 1983 e trentacinque anni dopo l’uscita del romanzo “1984” di George Orwell il quotidiano Toronto Star chiede allo scrittore Isaac Asimov di fare le sue previsioni per il 2019. Asimov scrive che “l’informatizzazione continuerà inevitabilmente a progredire” e che gli “oggetti computerizzati portatili” cominceranno a entrare in tutte le case. La crescente … Continua a leggere Svaghi: Asimov 2019

Manuale per sfuggire alla catastrofe

di Zygmunt Bauman e Wlodek Goldkorn Il male. L’esilio. E il coraggio di pensare controcorrente. Il testamento spirituale di Bauman in una conversazione inedita. Caro Zygmunt, parliamo dello straniero, dell’Altro. Vorrei indagare sulla tua “via verso la saggezza”. Una volta, parafrasando Heidegger, mi hai detto che ciò che per gli indigeni, gli autoctoni, coloro che hanno sempre vissuto là dove sono nati, è evidente, per … Continua a leggere Manuale per sfuggire alla catastrofe

L’Italia fascista e colonialista dissacrata da Frosini e Timpano – Giuseppe Rizzo – Internazionale

da Redazione Downtobaker Si è compiuta da tempo una previsione dello scrittore e giornalista Leo Longanesi. Il 16 giugno 1938 scriveva in un diario che sarebbe stato pubblicato dopo la fine del fascismo: “Fra vent’anni nessuno immaginerà i tempi nei quali viviamo. Gli storici futuri leggeranno giornali, libri, consulteranno documenti di ogni sorta, ma nessuno saprà capire quel che è accaduto. Come tramandare ai posteri … Continua a leggere L’Italia fascista e colonialista dissacrata da Frosini e Timpano – Giuseppe Rizzo – Internazionale

Margaret Atwood, un’anima che pervade ogni cosa

di Terry Passanisi

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Margaret Atwood in un ritratto di Jean Malek

Margaret Atwood non ha paura. Intelligente e fantasiosa in modo spregiudicato – ma senza paura ­–, per il modo in cui distorce il pensiero o un’immagine, non solo in qualcosa di raccapricciante: e tutto ciò è universale, mordace e assolutamente vero. È una scrittrice che gioca con il linguaggio e con i propri personaggi, con i significati multipli e con i tessuti narrativi, ed è qualcuna che non ha timore di esplorarne i limiti; che poi, di ritorno, ci descrivono nel miglior modo possibile dove sia stata, quanta e quale strada abbia compiuto.

La signora Atwood potrebbe sghignazzare dietro un’educata mano per questa introduzione. Oppure, più probabilmente, affibbiarmi un soprannome suggeritole dall’arguzia in punta di fioretto che la contraddistingue, prendendosi tutti continua a leggere…