Alessandro Bergonzoni: “Arrivano i Dunque”

Il grande artista, già in mostra a Milano alla galleria Mudima con le installazioni “Vite sospese” (insieme a un’opera di Bill Viola), ha portato il nuovo spettacolo sul palco dell’Elfo e il suo linguaggio all’impossibilità di un ritorno a qualsiasi delle sue origini – perché non c’è nessuna origine, ma soltanto il continuo *a venire*, che è la formula di teologia poetica di questo polimorfo protagonista del Decimo Cielo, quello che Dante non aveva messo in conto. Continua a leggere Alessandro Bergonzoni: “Arrivano i Dunque”

Tommaso Ragno da Franz Kafka: Una relazione per un’accademia

Una strepitosa interpretazione dell’attore regista, giunto a un culmine della sua maturità artistica: scrittura e identificazione totale della “narrazione” kafkiana in un’ora di non-monologo, di fecondazione eterologa in cui si è concepiti in modo altro e si nasce a una nuova forma, si perdono autonomia e ossigeno, per entrare in un altro regno animale, in cui non si pensava di essere: i primordi del tempo di specie, ovverosia l’origine universale. Continua a leggere Tommaso Ragno da Franz Kafka: Una relazione per un’accademia

Apocalisse autogrill: della noce di prosciutto al pepe

Un racconto di epica normalità, una cronaca della fine, pubblicato su l’Espresso qualche tempo fa. Carbonara fluorescente, infradito scintillanti, lobbisti delle armi. L’Italia è diventata un laboratorio sociale regressivo, un’associazione per delinquere di stampo morale, un hellzapoppin dell’obbrobrio. Continua a leggere Apocalisse autogrill: della noce di prosciutto al pepe

Melville, «Moby Dick»: la bianchezza della balena

L’eccezionale meditazione costituita dal capitolo 42 del capolavoro di Herman Melville, “Moby Dick”, è uno dei momenti più metafisici di una delle narrazioni più metafisiche nell’intera storia della prosa mondiale. Qui il dato emotivo è trasceso e sussunto in una nuova oggettività: il cosmetico spirituale è la luce, del mondo, della mente, del cosmo. Traduzione di Cesare Pavese. Continua a leggere Melville, «Moby Dick»: la bianchezza della balena

L’elemento calcio: l’Italia s’è mesta

Impressionante la coincidenza tra gioco, nazione, antropologia e *sistema*, che uno o una, capitato o capitata davanti a uno schermo televisivo, ha potuto rilevare dall’apocalittica inconsistenza della squadra di football italiana, impegnata a perdere gli ottavi di finale dell’Europeo 2024, in quel di Berlino. Continua a leggere L’elemento calcio: l’Italia s’è mesta

Il palinsesto unico

Non esiste più nessuna bolla social, se il palinsesto è unico. Infatti, non esiste più alcun social. Bisognerà attendere il metaverso, per osservare se ancora, in questi anni strepitosamente rivoluzionari, marchiati a fuoco e aria da un virus che scorrazza per l’intero globo, se ancora esiste una capacità di andare in senso artesiano ovunque ci si presenti una superficie. Ogni device è esausto, dal libro al disco al film. Continua a leggere Il palinsesto unico