Chi ha paura delle Grandi Dimissioni? Amo noi
(*testo scriteriato che avrei dapprima dovuto mandare a una rivista ma poi ho pensato fangul le riviste, viva i blog, ciao Anto ❤) Continua a leggere Chi ha paura delle Grandi Dimissioni? Amo noi
(*testo scriteriato che avrei dapprima dovuto mandare a una rivista ma poi ho pensato fangul le riviste, viva i blog, ciao Anto ❤) Continua a leggere Chi ha paura delle Grandi Dimissioni? Amo noi
Un appassionato e appassionante diario filosofico sui paradossi dell’esistenza, dal 16 febbraio 2022 in tutte le librerie. Continua a leggere L’assurda evidenza, un diario filosofico di Francesco D’Isa
di Fabrizio Coscia Non c’è alcun dubbio che il novaxismo abbia una identità ideologica fascista. Possono argomentare tutto il tempo che vogliono intellettuali e filosofi, ma l’anima nera del movimento emersa la scorsa settimana a Roma (al di là delle infiltrazioni più o meno tollerate dai manifestanti) era già implicita nella posizione dei no-vax. Quali sono i suoi ingredienti? Il complottismo – la cui prima … Continua a leggere Il novaxismo e le sue radici fasciste
Barbero fa una considerazione di perfetta aderenza con la realtà competitiva nel mondo del lavoro: in sostanza, dice che per raggiungere le posizioni di potere più rilevanti bisogna essere spregiudicati e incarogniti, cosa che viene meglio – ahinoi – agli uomini. Apriti cielo. Continua a leggere Sprangah!!77
Evitando di conferire loro il falso moralismo di cui è intrisa la nostra società, il valore, il potere e la potenza delle parole cambiano di pari passo al contesto in cui viviamo. Continua a leggere Molto ‘politically’ e poco ‘correct’
Articolo evidenziato
Fatta una buona premessa (che vale anche come sincera promessa), posso affermare che leggere almeno una ventina di libri l’anno è la cosa in assoluto più incredibile che si possa fare nella vita, ma so che non basterebbe a convincere i più scettici sulla possibilità di farlo senza sacrificare le proprie abitudini (non quelle sane, almeno, che sono molto meno di quelle viziose e inutili). Continua a leggere Leggere per cambiare: come l’abitudine alla lettura arricchisce la vita
Liston ha avuto tante vite quanti pugni in faccia. Amleto De Silva le racconta tutte. Senza risparmio, con uno sguardo che scava nella vita di chi «si lanciava sempre, comunque, come una bestia feroce, contro chiunque gli si parasse davanti sul ring. Anche in allenamento. Continua a leggere Il pugilatore. Viaggio intorno a Sonny Liston
Una storia fantastica per un romanzo
ecologista. Continua a leggere Non tutto il male, cronache della terra inabitabile di Andrea Cassini
Il numero delle scultrici, storicamente, è di gran lunga inferiore a quello di pittrici o scrittrici; tuttavia, sarebbe scorretto, su questa base, tralasciare l’importanza del loro lavoro per una mera stima basata sulla quantità produttiva. Continua a leggere Lo scalpello che si fa piuma: viaggio nella scultura al femminile
di Fabrizio Coscia (repost). Ci risiamo. È successo di nuovo. A un mese dal blocco che aveva mandato in tilt la rete, ieri il down ha colpito di nuovo Facebook, Instagram e WhatsApp: accessi impediti, impossibilità di aggiornare le pagine, di vedere e condividere contenuti. E ancora una volta siamo stati presi tutti dall’«ansia da disconnessione» (saranno finiti i giga?… non funziona il wi-fi?… si … Continua a leggere Iperconnessi ma incapaci di comunicare
di Terry Passanisi

“Pronto, Welton Academy. Sì, è qui, attenda un attimo. Signor Nolan, è per lei. È Lui. Chiede di ammettere le armi a Welton.”
Parafrasando il bellissimo scherzo telefonico di Nuwanda ne “L’attimo fuggente” di più nobile specie, capiamoci subito: in questo caso Lui no, non è Dio, ma è quel capobanda americano che tale divinità presume di essere (e soltanto lui presume). A rifletterci bene, sì, giusto, ottima pensata! Armerei i professori, nel caso un alunno dia di matto. Però, un attimo: poi armerei i genitori, non sia mai che a un colloquio non siano i professori a dare di matto; quindi armerei i suoceri, metti che a quella cena del Ringraziamento il tacchino non sia ben cotto e i genitori si lascino andare a una velata protesta e volessero provare il bazooka nuovo di consegna Prime. E difatti, pure il tacchino, povero, si meriterebbe il suo bel fucile d’assalto militare; e gli allevatori, metti che i tacchini fossero socialisti e organizzassero una bella rivolta nella spietata batteria? A quel punto, armerei ogni singolo dipendente di McDonald, KFC e Burger King. Non avete idea di quanto sia funesta l’ira di uno scorned turkey, soprattutto una volta venuto a conoscenza che nell’happy meal è possibile trovare in regalo una calibro 9 con inciso sul calcio il II emendamento USA. Armerei pure gli addetti alle patatine, non si sa mai; a quel punto sorgerebbe il problema del diritto alla difesa per i manager dei fast food, che dovrebbero proteggersi da dipendenti troppo zelanti, sottoposti a soli sei turni di fila da dodici ore, a 3 dollari l’una e la malattia e le ferie non pagati (mica si dà lavoro ai fannulloni e ai comunisti!). E metti che i manager puzzolenti d’olio fritto, esausto diano di matto, la domenica, in chiesa, tra un Alleluja e un Graziesigno’. E che una delle loro sorelline minori (chissà…) avesse raccontato sbadatamente al fratellone che, il venerdì precedente, durante l’ora di catechismo… no, ma dai, solo ipotesi, figuriamoci se un uomo di chiesa, così gentile e cortese come padre Malcolm… Macché! Non sarebbe for continua a leggere…