Tizio e Caio Giulio Cesare Catozzo

di Michele Serra. Se non esiste, tra i contemporanei, un Otto Hitler, non è solamente per ragioni biologiche (l’omino coi baffi non ebbe figli). È perché in Germania i conti col nazismo sono stati duri e definitivi, ed eventuali eredi del vecchio Adolf avrebbero certamente provveduto a cambiare cognome e rifarsi una vita lontano da quell’ombra orrida e vergognosa. Onta del genere umano. In Italia, si … Continua a leggere Tizio e Caio Giulio Cesare Catozzo

Poche chiacchiere!

da Redazione Downtobaker Gli studenti universitari non sanno scrivere in italiano. Così dicono i 600 professori che hanno redatto un appello pubblico. Ne è seguito un dibattito di cui ci siamo occupati su doppiozero con gli interventi di Andrea Giardina e Alessandro Banda; Nunzio La Fauci; Mario Barenghi; e l’intervista di Enrico Manera a Marco Rossi Doria. Come si insegna davvero a scrivere nelle scuole … Continua a leggere Poche chiacchiere!

Addio Giovanni Bignami: così raccontava su l’Espresso l’importanza della corsa allo spazio

da Redazione Downtobaker L’astrofisico e divulgatore, firma del nostro giornale, si è spento per un malore a 73 anni. Riproponiamo qui il suo ultimo articolo scritto per la nostra testata. Con quell’inconfondibile stile che metteva insieme competenze e humor nel parlare di ricerca. Giovanni Bignami, astrofisico e collaboratore del’Espresso, ci ha lasciati per un malore che lo ha colpito mentre era a Madrid, all’età di … Continua a leggere Addio Giovanni Bignami: così raccontava su l’Espresso l’importanza della corsa allo spazio

Che brutto vizio strizzare il passato

di Riccardo Bocca La tv generalista, timorosa del presente, si rifugia nella memoria. Spremendola, però, invece di coglierne il senso storico. Non ha senso chiamarla prudenza, perché prudenza non è. E neppure timore, si può definire, questa smania implicita nella televisione generalista di rifiutarsi di guardare al futuro. È proprio, scusate per l’irruenza, vigliaccheria. Strisciante, insolente, priva di qualsivoglia giustificazione logica o culturale, figlia di cinismi atavici … Continua a leggere Che brutto vizio strizzare il passato

Se prendi la multa, accusa il vigile

di Umberto Eco Sicuramente era invidioso della tua Bmw, per questo ti ha fatto la contravvenzione. Anche se avevi lasciato l’auto in terza fila e bloccavi il traffico. Questo è il ribaltamento a cui assistiamo in Italia. Mica da oggi: da vent’anni. Qualcosa del genere lo avevo scritto in una Bustina del 1995, ma non è colpa mia se a distanza di diciotto anni le … Continua a leggere Se prendi la multa, accusa il vigile

Forza di gravità umana

da L’amaca di Michele Serra Quali siano la causa e la dinamica, sparare a un ladro è sempre una dolorosa, tremenda capitolazione. Non una brillante impresa sportiva, come parrebbe leggendo quotidiani che definire “di destra” è improprio. Più appropriato definirli “di sotto”. Per non parlare delle prevedibili ovazioni alla giustizia sommaria che si leggono online, al cui confronto il pare diretto da Bertrand Russell. Si … Continua a leggere Forza di gravità umana

Ormai il trash abita tra noi

di Gianmatteo Pellizzari Il pacchiano e il mainstream hanno accorciato le distanze sino a confondersi. Una promiscuità inesorabile, che nell’arco di pochi decenni ha assunto le sembianze fatali di un fagiano: come i capelli del presidente Usa. Se il Presidente degli Stati Uniti, che è il Presidente degli Stati Uniti, esibisce un fagiano (vivo) al posto dei capelli, battaglie da combattere non ce ne sono più: … Continua a leggere Ormai il trash abita tra noi

Che io vadi

di Umberto Eco

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Sto sfogliando con qualche mese di ritardo “Comunque anche Leopardi diceva le parolacce” di Giuseppe Antonelli (Mondadori € 12), dove ci si occupa dell’italiano scorretto, di quello corretto, di come strafalcioni che ci fanno inorridire tipo “che io vadi” esistessero in autori classici, di come sia lecito usare talora parole inglesi ma sciocco parlare di “Jobs act”, di come professori troppo puristi correggano i ragazzi che scrivono “passano molte macchine” in “circolano molte macchine” e “non facevo i compiti” in “non eseguivo i compiti” (facendo perdere tempo e senso della lingua parlata ai loro alunni). E di tante altre cose.

Non poteva mancare un capitolo sul declino del congiuntivo, e anche nelle canzoni, se Ligabue canta “può darsi che non sia tutto come lo sognavi tu”, Celentano canta “ma non vorrei che tu… stai già pensando a un altro uomo”. Per un seminario di scrittura tenuto anni fa a Bologna, avevo proposto una regola per sapere quando si deve usare l’indicativo o il congiuntivo. continua a leggere…

Gli o le: niente confusione sul sesso

di Mariangela Galatea Vaglio “Ho visto Lisa a pranzo e gli ho detto di venire stasera. Passo da Elena e gli porto il modulo da firmare.” Ragazzi, chiariamo una cosa: nel mondo moderno c’è già abbastanza confusione sull’argomento sesso: per piacere, non peggiorate la situazione. In Italiano esistono due pronomi personali complemento ben distinti per indicare “a lui” e “a lei”. Si tratta di “gli” … Continua a leggere Gli o le: niente confusione sul sesso

La scienza è liquida. E l’uomo superfluo

di Nicola Marzari Oggi si cerca di capire il mondo senza doverlo osservare. È la terza era, dopo quella sperimentale e quella teorica. Prevedere il futuro non è troppo difficile. Almeno quello a breve termine, che ci riguarda: la prossima vita, la prossima mezza vita. Basta saper guardare, e capire qualche numero. Se uno fosse interessato alle sorti del mondo, basta viverci un po’ dentro. … Continua a leggere La scienza è liquida. E l’uomo superfluo

Con l’amore per i libri si libera la mente

di Eugenio Scalfari Sono stato molto amico di Giovanni Macchia, avevo amato da vicino i suoi studi, lucidi e informati come ce ne sono pochi, su libri molto rari e meritevoli della massima attenzione, bibliografica oltre che culturale. Non era naturalmente il solo, sebbene in un’Italia che per secoli è stata al centro della cultura europea ed anche della sua bibliaria, di studiosi come lui … Continua a leggere Con l’amore per i libri si libera la mente